venerdì 13 aprile 2012

Il web come elemento di complessità nella relazione medico-paziente

Il web come elemento di complessità nella relazione medico-paziente
(Alessandro Battistella - NPS Italia)

per i problemi di salute non relativi alla terapia si rivolge al medico di medicina di generale il 57% dei pazienti contro il 43% che invece preferisce un infettivologo.

i sieropositivi da massimo 5 anni che si rivolgono direttamente ad un infettivologo sono il 24%. La percentuale sale al 45% per i sieropositivi da più di 10 anni.

Ormai anche in Italia si pone il tema negazionisti dell'Hiv, o dissidenti, come preferiscono essere chiamati; sono nate associazioni, talvolta vicine al mondo gay, che organizzano serate nei locali e feste. Il loro primo convegno italiano, a Bari a metà maggio 2011, è stato molto pubblicizzato in rete.

La loro posizione è che:
- il virus dell'Hiv non sia la vera causa dell'Aids;
- il test attualmente in uso non riesca a diagnosticare la sieropositività;
- i farmaci siano inefficaci e/o che il loro uso causi una lenta agonia;
- la paura di essere contagiati con un rapporto non protetto sia paragonabile alla supersitizione;
- le campagne per la prevenzione siano studiate dalle cause farmaceutiche per terrorizzare anziché per informare.


HIV non causa Aids

Il sito Facebook "Hiv non causa Aids“, che al momento conta circa 1.200 iscritti, sembra molto seguito (circa 40/50 persone collegate), e rimanda a una dozzina di siti “specialistici” nazionali. Ci si trova di tutto, da dotte disquisizioni sui distinguo tra dissidenti a cure a base di erbe o diete (sul modello del ministro sudafricano).

 Viene pubblicizzato in siti gay, e questo è un elemento particolarmente preoccupante. Si youtube i video che trattano della inestistenza dell’AIDS sono centinaia, per lo più con protagonisti docenti universitari di una qualche università americana.

Il livello del dibattito.

Grazie ……., dalle poche righe che hai scritto capisco ora il perchè DeHarven si sia allontanato dal gruppo RA : c'è un incompatibilità di base nell' idea "negazionista" o "dissidente" qualsivoglia. Vorrei fare un osservazione del tutto personale ma non per questo non opinabile: ma in questa guerra tra poveri ( negazionisti pro HIV e negazionisti anti HIV), chi ne esce più forte è solo la medicina ortodossa, le lobby della sanità, le multinazionali del farmaco ed i direttori dei D.H. di infettivologia che si sentono autorizzati ad ordinare farmaci/veleni ed a propinarli quasi sotto minaccia di morte ai poveri malcapitati. E purtroppo gli unici sconfitti di questa guerra sono proprio questi ultimi: carcere a vita o pena di morte. Dovremmo cercare, invece, di costituire un fronte unico della dissidenza con un ideale omogeneo e supportato da "FATTI" e non porgere il fianco al nemico dopo che i due schieramenti dissidenti si sono sfiancati a vicenda mentre l' ortodossia sta a guardarli aspettando il momento giusto per affondare il colpo. Scusa per l' interpretazione alla De Bello Gallico, ma di guerra trattasi. Grazie.

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